Il mondo underground, affascinante e misterioso della Tribal Fusion ha dei tratti essenziali particolari che la rendono perfettamente distinguibile dagli altri stili di danza. Proprio come fusione di elementi diversi legati in primis alle reatà folk e tribali, e poi alle danza etniche indiane e orientali, fa sì che sia una commistione originale e ipnotica in cui la danzatrice esprime e si immedesima in forze ancestrali.
Uno dei modi per esprimere questa ispirazione e’ decorare il proprio corpo, permanentemente o meno, con tribal tattoo.
L’idea del tatuaggio ha radici molto lontane nel tempo ed è legata a culture diverse tra di loro. Si tende a farne risalire l’origine alle zone della Polinesia dove il termine “tatau” significa appunto “scrivere sul corpo”. Non è un caso che questa pratica sia stata fatta conoscere in Occidente proprio da James Cook dopo il suo ritorno dalle isole Maori. Tuttavia sono state fatte recentemente delle scoperte che hanno dimostrato come già in epoca preistorica gli uomini amassero segnarsi la pelle. Tramite tecniche ad infrarosso ad esempio, i ricercatori hanno visto sul corpo della mummia Otzi una sessantina di tatuaggi, linee e croci, poste anche sulla schiena, quindi questo fa pensare che gli uomini si tatuassero fra di loro. Tra l’altro i tatuaggi sono stati scoperti in aree geografiche molto diverse e a scopi molto diversi. Si pensa in alcuni casi a pratiche terapeutiche mentre in epoche diverse la marchiatura del corpo avveniva per punizione o per l’identificazione ad esempio dei prigionieri.
In molti casi invece si trattava di abbellimento, quindi di gusto estetico o di volonta’ di imprimere sulla pelle ricordi o avvenimenti importanti che magari hanno cambiato la vita della persona.
Il tattoo è stato nei secoli amato e odiato, anche condannato, tant’è che la religione cristiana, prima dell’anno Mille, lo proibì. Il suo uso in Occidente pressochè scomparve per poi tornarvi in conseguenza alle scoperte geografiche e all’incontro con altre culture. Questo ha fatto si’ che il tatuaggio divenisse una forma di ribellione o di contrasto della societa’. Dagli anni Novanta in poi è diventato invece un modo per esprimersi, per comincare uno stile di vita o nel caso della danza per creare un’appartenza di idee o di origine ad una determinata cultura, sociale ed artistica.
Rachel Brice