Suggestioni di stile

 

Nel panorama della danza orientale spicca la Danza Espressiva Araba®, creazione originale della danzatrice e attrice Roberta Bongini, insieme al regista e studioso Kassim Bayatly.

La Danza Espressiva Araba viene definita come “una metodologia d’insegnamento all’interno della quale è stata fatta una ricerca a livello artistico nell’ambito dei principi simili della danza nelle diverse culture, tentando di unire ad un lavoro personale sulle diverse tecniche l’approfondimento del dinamismo e del linguaggio del corpo”.

Spiega Gaia Scuderi, figlia della Bongini e massima esponente di questo stile: “Si potrà parlare di danza pura quando il linguaggio del corpo si eleva a principio e attraverso la grammatica e la forma da vita al contenuto, e di danza drammatica quando gli stessi principi vengono aperti alla percezione delle relazioni con lo spazio, il tempo e il partner, mettendoci in grado di configurare il senso del movimento come linguaggio. E’ un processo che porta a sviluppare l’attenzione e a vivere l’atto nella sua presenza immediata. Quindi una danza dell’energia e del pensiero che penetra in una dimensione verticale, dando la possibilità all’uomo di percorrere un sentiero verso se stesso”.

Il termine Danza Espressiva Araba® è nato dalla ricerca effettuata all’interno del Teatro Dell’Arcano da Kassim Bayatly e Roberta Bongini nel 1990. Si legge sul sito della Scuderi “Nello spettacolo le Danze dell’Arcano presentate nel 1996 siamo riusciti ad impiegare gli elementi e gli aspetti recuperati dalla danza del ventre, dalla musica araba e dalla ritualità della cultura arabo-islamica costruendo pezzi e brani strutturati non come semplice montaggio combinatorio ma come una rappresentazione drammaturgica. In esso tutto il materiale utilizzato era qualificato come segno e senso in modo tale che ogni componente costituiva un elemento indispensabile per comunicare sensazioni fisiche, emozioni e pensieri intrecciati nella struttura della rappresentazione sui vari livelli dell’energia del danzatore”.

Così descrive l’operato delle due danzatrici, Kassim Bayatly nelle note introduttive al volume “La Danza del ventre” (Gremese, 2007): “…non si sono fermate sulla soglia della contaminazione, ma hanno intrapreso la via di una sorte di creazione…trovando altre possibilità, altre modalità e altri elementi per lo sviluppo della propria danza araba. Ciò appare… nell’accurato lavoro di segmentazione del corpo attuato dalla Scuderi, e nella sua maniera di combinare la tecnica peculiare del movimento della danza araba, integrandola felicemente con elementi del flamenco. Oppure nel tentativo della Bongini di incorporare la tecnica della danza araba in una sorta di pegagogia teatrale di un teatro che danza…”.

Questa danza, quindi, originale espressione dei ritmi arabi, unisce agli stilemi della coreutica orientale anche danza classica, contemporanea e teatro.